L’abitato di Giovi sorge sopra una placca arenacea limitata lungo tutto il perimetro occidentale da una parete sub verticale alta 20 m a picco sul sottostante fiume Arno, che da sempre ha manifestato crolli e dissesti di varia entità lungo tutto il perimetro. Tali dissesti, evidenziati dalle lesioni presenti nei fabbricati situati a ridosso della stessa rupe e, soprattutto, dai numerosi crolli di materiali lapidei hanno condotto l’Amministrazione Comunale a intervenire attraverso lavori di messa in sicurezza della rupe rocciosa.
Progettazione delle opere di messa in sicurezza della rupe rocciosa si è dovuto necessariamente del contesto paesaggistico in cui è inserito l’abitato di Borgo a Giovi con edifici che fanno parte integrante del patrimonio storico e artistico nazionale. Per tali ragioni, la scelta della tipologia dell’intervento è ricaduta sulla realizzazione di ancoraggi che rispondono puntualmente alle condizioni sopra richiamate dal momento che costituiscono un valido intervento di consolidamento facilmente obliterabile con interventi murari di ridotta entità.
L’intervento proposto e realizzato si articola su di una serie di operazioni riconosciute nelle fasi di seguito richiamate.
Realizzazione di una condotta per lo smaltimento delle acque meteoriche provenienti dai fabbricati e resede ubicati in prossimità della rupe e predisposizione di un cavedio per il passaggio di reti, attualmente non previste, al fine di non danneggiare con lavori successivi quanto oggi oggetto di intervento. Nel tratto di rupe compresa tra la Chiesa e la vecchia Torre è stata realizzata una trincea drenante, ubicata al centro della viabilità del nucleo storico, che funge da intercettazione delle acque di infiltrazione superficiali e di eventuali perdite accidentali Demolizione della pavimentazione in conglomerato bituminoso dello e del relativo sottofondo e realizzazione di un sottofondo in conglomerato cementizio e messa in opera di rete elettrosaldata per la posa in opera di pavimentazione in lastre di pietra serena scalpellate e rigate in diagonale. A conclusione delle operazioni di restauro del nucleo storico è stata prevista la sistemazione del muro in pietrame di altezza pari a circa cm. 90 e dello spessore di cm. 40 circa con soprastante copertina di pietra di cm. 10 circa, mediante il sistema di lavorazione detto “cuci-scuci”, al fine di garantire la funzionalità del muro-parapetto in pietra esistente.
Lungo la sponda sinistra del fiume Arno a valle della Rupe rocciosa sottoposto all’azione disgregante delle correnti di piena, sono stati individuati almeno tre brevi tratti in cui è stato necessario intervenire mediante la realizzazione di una scogliera in massi ciclopici che hanno ad oggi rappresentato un’opera di difesa spondale particolarmente adeguata ed efficace.