Le attività hanno riguardato la messa in atto di tutte le procedure necessarie al riutilizzo dell’ex sito industriale noto come “Fornace Focardi, a partire dalla redazione di un Piano di Caratterizzazione fino al Progetto di Ripristino ambientale dell’area. Il progetto di Ripristino Ambientale prevede l’utilizzo di rifiuti per l’intervento di recupero ambientale dell’area: tali materiali saranno utilizzati per riempimento dell’area per strati successivi e la rimodellazione del versante, fino alla sua ricomposizione secondo le caratteristiche locali dell’area. Per la realizzazione del progetto è previsto il conferimento a norma del materiale tal quale, in relazione ai codici CER autorizzati. Al fine di garantire la corretta gestione dell’impianto è stato redatto un "Protocollo di Gestione Operativo" finalizzato a "dettagliare le metodiche di controllo delle proprietà meccaniche, campionamento ed analisi dei rifiuti e dei materiali che verranno conferiti per il recupero ambientale dell’area" identificata quale 1° stralcio funzionale del richiamato progetto di recupero .
Il progetto si è concretizzato nella suddivisione in stralci funzionali del Piano di Caratterizzazione, nella successiva esecuzione del primo stralcio, nonché nell’ acquisizione della certificazione finale liberatoria sul sito attestante la non necessità di bonifica di tale area. Ad oggi si stanno pertanto svolgendo le attività riguardanti il ripristino ambientale del primo stralcio, con conferimento di materiali inerti per il recupero della morfologia. I materiali che verranno conferiti nell’area (R10-recupero ambientale) devono, necessariamente, rispettare sia il Test di cessione di cui all’Allegato 3 al D.M. 05/02/1998, sia le Concentrazioni Soglia di Contaminazione di cui alla Colonna A, Tabella 1, Allegato 5, Titolo V, Parte IV al D.Lgs. 152/2006.
Il materiale oggetto di estrazione è costituito da marna calcarea con titolo calcimetrico idoneo alla sua trasformazione in farina per la produzione di leganti idraulici. Il progetto di coltivazione è stato concepito con quattro fasi di sviluppo areale e temporale che si svolgeranno nell’arco di 20 anni. Il metodo di coltivazione prevede uno scavo a cielo aperto poiché il minerale da estrarre (marna calcarea) affiora in superficie. Il sistema di avanzamento è quello “per fette orizzontali discendenti “ , generalmente utilizzato in terreni collinari, che prevede abbassamenti graduali dei piazzali di scavo fino al raggiungimento della quota progettata. Vista la tipologia di materiale e le notevoli volumetrie da movimentare, si rende necessario utilizzare macchinari e attrezzature di notevoli masse e dimensioni.
Una volta esaurito il processo di coltivazione di un piazzale e in presenza, quindi, del fronte esaurito sulle quote previste dal progetto, si passerà alla fase di recupero morfologico del gradone attraverso la riprofilatura del fronte stesso con messa in posto di materiale sterile proveniente dalla vagliatura. La metodologia di intervento prevede in generale il recupero dal basso verso l’alto, con il materiale che viene scaricato, disteso e compattato in strati che via via aumentano di spessore e permettono di alzarsi in quota. Le scarpate recuperate saranno rinverdite attraverso piantumazione di essenze arboree e arbustive locali, la morfologia finale sarà quella ad anfiteatro e gradonatura discendente.